Passeggiata paleontologica in città, tra reperti da 180 a 15 milioni di anni fa,
organizzata dalla Associazione degli Amici del Museo Doria.
di Carla Olivari ( ottobre 2021)
Un nutrito gruppo di adulti genovesi si aggirava un pomeriggio di ottobre ,muniti
tutti di mascherine e radioguide (in era Covid), tra il Museo di Storia Naturale , il
liceo Doria, la Questura e piazza della Vittoria. Il gruppo è guidato da una giovane
paleontologa romana. Sono tutti luoghi conosciutissimi ai Soci degli Amici del
Museo Doria, che si soffermano ai piedi della scaletta che sale alla scuola media
Doria per fare il punto sulle principali caratteristiche delle rocce sedimentarie,ma
pochi immaginano quello che vedranno di lì a breve. Il gruppo si trasferisce
davanti al palazzo della Questura per osservarne le lastre di ricoprimento di arenite
di Bargio , contenente muscovite ( utilizzata nei cosmetici) , facendo preoccupare gli
agenti per questo strano “assembramento”. Poi si ferma ai piedi della scalinata
delle Caravelle per parlare di muretti a secco realizzati con calcari dell’Antola, in cui
si possono individuare le impronte di helmintoidi (Nereites) . Il gruppo si sposta
inseguito sotto i portici di Piazza della Vittoria, dove si ritrova ad osservare, con
stupore, le lastre di ricoprimento delle colonne costituite da pietra di Finale ,roccia
calcarea ricca di fossili, formatasi quando il finalese, circa 15 milioni di anni fa, era
ricoperto da un mare brulicante di organismi tropicali, di cui restano visibili fossili di
conchiglie simili alle capesante (Pecten) e ricci di mare (Clypeaster) , oltre ad
impronte del passaggio di ricci (Spatangoidi). E quale la meraviglia dei venditori
ambulanti sotto i portici che, incuriositi da questi attempati turisti intenti ad
osservare da vicino i pilastri dei palazzi, scoprono anch’essi conchiglie, ricci di mare
ed altre tracce sui muri cui per anni avevano appoggiato i banchetti, senza mai
notare nulla di particolare. Quale lo stupore di un bancario che in via Brigata Liguria
esce dall’Agenzia, preoccupato dalle numerose persone evidenziate dalle tele
camere, cui vengono fatte osservare evidentissime conchiglie fossili presenti negli
stipiti della porta d’ingresso, sbalordito per non averle mai notate. La passeggiata
termina in via Cesarea davanti al palazzo ex Fnac, tappezzato da lastre di rosso
veronese ,roccia calcarea ricca di ammoniti (simili a chiocciole) e belemniti (simili a
calamari) fossili, formatasi quando la zona di Verona era ricoperta dal mare circa
180 milioni di anni fa. A questo punto le lastre di travertino, presenti in gran numero
nella zona, risultano di poco interesse, per i partecipanti!
Invitiamo chi non ha partecipato alla passeggiata e si è incuriosito a questi temi a
visitare il salone di Paleontologia del Museo Doria, per approfondimenti.